Al Rifugio Posa Puner ci vado tutto l’anno, primavera, estate, autunno e inverno. Per camminare lungo i percorsi vari e bellissimi o anche solo per mangiare e godermi il panorama sensazionale. Eh si, perché dal Rifugio si domina tutta la pianura fino alla laguna di Venezia, se la giornata è tersa. E fanno da sfondo le Dolomiti Bellunesi. Insomma, quel che si dice, una cornice perfetta. Inoltre, sono dog-friendly, quindi so che con Uma sono sempre la benvenuta. Anzi, è proprio lei che, al termine della passeggiata, si dirige a tutta velocità verso il ristorante, sapendo bene che qualcosa per lei c’è sempre.
Si deve arrivare in auto al grande parcheggio sterrato alla base del Rifugio che si raggiunge da Valdobbiadene, proseguendo per Pianezze e poi per Posa Puner. L’ultimo tratto di strada è in parte sterrato. Meglio andare adagio.
Una volta parcheggiata l’auto, ci si deve lasciare il Rifugio in alto a destra e proseguire dritti in lieve discesa. In prossimità di una pozza, si deve lasciare il percorso principale e deviare verso destra seguendo un sentiero che si addentra nel bosco (non segnalato).
A circa metà di questo primo tratto nel bosco, troverete la prima radura panoramica, che vi permetterà di salutare le non troppo lontane cime dolomitiche, attualmente imbiancate dalla prima neve.
Questo tratto dura poco, infatti, in breve ci si ritrova a rientrare nel bosco.
In questo tratto bisogna prestare un po’ d’attenzione perché presenta alcuni tratti un po’ ripidi. Naturalmente il consiglio vale per noi bipedi!
In breve si sbuca sul largo sentiero principale, che dovete seguire in comodo falsopiano piano fino a scorgere e raggiungere la bella Casera Salvedella Nuova che potete e dovete visitare all’interno! Sul tavolo, troverete il libro delle firme, firmatelo e lasciate un messaggio per chi arriverà dopo di voi. Mi piace questo tipo di tradizione!
A questo punto avete due scelte, o rientrare seguendo, questa volta, sempre e solo la strada principale fino al Rif. Posa Puner e compiere così l’anello, o raggiungere in mezz’ora di buon cammino la Malga Mont e il Monte Crep. Tenete a mente che all’escursione dovrete aggiungere circa un’ora in più (3 ore totali invece di 2).
In questa descrizione non vi accompagnerò fino al Monte Crep (sarà per un’altra volta), quindi, dopo una breve pausa alla Casera, dovete tornare sui vostri passi fino al precedente punto di congiunzione. Non dovete risalire per il sentiero nel bosco, bensì dovete proseguire per la strada sterrata che si addentrerà in un bosco scuro fino a riemergere in un nuovo punto panoramico splendido.
Da qui in poi, in circa 20 minuti di cammino sarete nuovamente al Rifugio Posa Puner, dove potrete scaldarvi e rifocillarvi (nei fine settimana). Adesso che è inverno stare all’aperto è difficile, ma nella bella stagione ci sono i tavoloni all’aperto e si può pranzare con vista. Durante la settimana li potete sfruttare per un pic-nic con vista!
Se vi è piaciuta questa passeggiata, dovete assolutamente fare anche l’altro percorso sul Monte Cesen, ovvero quello da Malga Mariech! Attenzione solo agli alberi caduti lungo l’anello, purtroppo molti sentieri al momento potrebbero essere ancora impraticabili. Accontentatevi di arrivare alla cima del Cesen e rientrare.
SCHEDA
ACCESSO: da Valdobbiadene si sale seguendo le indicazioni per Pianezze e da lì si prosegue fino al Rif. Posa Puner (1334 m).
DIFFICOLTA’: (T) facile.
DISLIVELLO: 150 m circa.
LUNGHEZZA: 6 km circa.
TEMPO DI PERCORRENZA: ore 2.00 circa.
PERIODO DELL’ANNO: percorribile tutto l’anno, ma si sconsigliano le giornate estive più afose. Perfetta nelle mezze stagioni. Percorribile anche in presenza di poca neve.
PUNTI DI APPOGGIO E RISTORO DOG FRIENDLY: il Rifugio Posa Puner ad inizio e fine percorso (nei fine settimana).
PILLOLA CINOFILA: crescere accanto a un cane è la più bella esperienza che un bambino possa fare, ma proprio per questo è importante renderla un’occasione educativa. Il rapporto tra cani e bambini è spontaneo, meno artefatto che tra adulti e cani ed è composto da diverse dimensioni, come quella del gioco, dell’affettività, della cura, della collaborazione, della proiezione, della finzione. Tale varietà e ricchezza di rapporto contribuisce a creare e rafforzare nel bambino qualità importanti come l’empatia, il rispetto della diversità, il prendersi cura dell’altro, la capacità osservativa, la comunicazione non verbale, l’immaginario e molto altro. Tuttavia, questo si realizza solo se il genitore è in grado di dare un indirizzo corretto alla relazione e se saprà vigilare sulle interazioni, tutte le interazioni. Bambini e cani, infatti, non devono mai rimanere da soli.
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