ormai vivo con l’incubo di sentirmi dire le parole DOMINANTE e CAPOBRANCO. Termini desueti usati per spiegare qualsiasi comportamento (ritenuto) aggressivo o indesiderato. Ma la presunta aggressività può avere radici diverse (comprese paura e insicurezza) e quindi essere una manifestazione di disagio (altro che dominanza!). È indubbio che il cane necessiti di vivere in una società gerarchica ed è importante che durante il suo sviluppo sociale gli siano chiari i ruoli all’interno del nucleo familiare. Ma il leader (non il capobranco, per piacere) non si definisce vincendo a braccio di ferro con il cane, bensì risultando degli efficienti gestori delle risorse e degli abili coordinatori; essendo costanti e coerenti e sicuri; assicurando protezione; proponendo attività in linea con le motivazioni del cane e altre cose belle e positive. Di certo non facendo i bulli. Attenzione a non confondere timore con rispetto. Eh si, perché, spesso, chi usa il termine “capobranco” crede che si debba far capire al cane “chi comanda” in senso militaresco, come se noi proprietari fossimo dei generali e i nostri cani dei soldati semplici. No, no e ancora no.
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