Non è stato facile trovare la descrizione dell’itinerario del Bosco Incantato di Combai, poiché non ci sono descrizioni precise online. Inoltre, il percorso attraversa il Borgo Colmellere e le sue abitazioni e questo scatena non pochi problemi tra chi vive nel borgo e chi transita seguendo le indicazioni. Un modo per ovviare a questo problema, però, c’è.
Si lascia l’auto nel grande parcheggio gratuito di Combai. Lo trovate all’inizio del paese sulla sinistra se provenite da Miane e alla fine del paese a destra se provenite da Valdobbiadene. Lasciata l’auto avviatevi verso il centro e da lì seguite via Trieste fino alla parte alta del paese. Percorsa tutta via Trieste vi imbatterete in un bivio al quale dovete andare a sinistra. Poco oltre parte il sentiero CAI 1024 verso il Borgo Colmellere.
Scegliendo questa opzione, lambirete il piccolo borgo senza invadere le proprietà e, al contempo, senza dover rinunciare a questo bellissimo giro ad anello. Colmellere vi conquisterà, poiché si tratta di una piccola perla antica e nascosta. Inoltre, da qui si gode anche di una privilegiata vista su Combai.
Il sentiero cementato prosegue ora verso destra, ovvero nella direzione indicata dal cartello come “tratto breve” del sentiero n. 1024.
Abbandonate anche le ultime case del borgo, il sentiero (nominato Strada de La Fan) inizia a salire erto e toglie un po’ il fiato, affrontatelo con calma fino a raggiungere una porta di legno intrecciato che sembra costruita da gnomi e fate. Avrete l’impressione di attraversare un portale magico che conduce in un mondo fantastico!
Qui la salita finalmente offre una tregua e si può tirare il fiato. Siete alle Casere Costolada e per continuare l’anello dovete seguire la strada forestale verso destra. Siete sempre sul segnavia 1024. La strada prosegue adesso in falsopiano per poi iniziare a scendere e a farsi cementata.
Avete due alternative adesso: proseguire per questa strada in discesa fino a raggiungere il centro di Combai e concludere il piccolo anello, oppure proseguire di poco seguendo ancora il segnavia 1024 al bivio, verso sinistra.
Io e Uma abbiamo preferito proseguire un po’ e scendere al bivio successivo, ovvero quello dell’incrocio con il sentiero n. 992. Trovate il cartello sulla destra, all’altezza di un cancello di una bella casa in pietra di recente restaurata. Farete fatica a scorgere la traccia, che prosegue a gomito verso il basso rasente dei paletti che delimitano lo spazio esterno di proprietà delle abitazioni.
La freccia sembra indicare di proseguire dritti, non lasciatevi ingannare, perché è proprio lì che dovete scendere verso destra lungo lo stretto sentierino poco visibile.
In breve arriverete su una strada sterrata che vi condurrà ad incrociare nuovamente Via Trieste che seguirete verso il basso, ovvero verso sinistra, fino al centro del paese.
Più di recente abbiamo scoperto che esiste una alternativa al 922, alternativa che io vi consiglio perché vi consente di scendere tra le vigne in modo più dolce e, decisamente, più panoramico.
Per scendere lungo la traccia tra le vigne, dovete proseguire lasciandovi alle spalle il cartello che indica il sentiero 922 e anche la bella casa in pietra e proseguire brevemente tenendo la destra. Ignorate la strada che, sulla sinistra, condurrebbe ad una casa e seguite il 2024 fino al primo sentiero (non segnato) che scende a destra tra i filari. Seguendolo raggiungerete dapprima delle abitazioni (dove la strada si fa cementata) e poi il paese.
A conclusione della vostra passeggiata, troverete una longilinea signora a darvi l’arrivederci.
Non ve l’aspettavate che ci fossero queste preziosità nascoste appena sopra Combai, vero?!
Se vi piacciono questo tipo di passeggiate, non perdetevi quella alla Rocca di Cornuda lungo le antiche mulattiere.
Ahimè non ho ristori da consigliarvi, ma se vi va uno spuntino all’aperto potete sempre prendere l’auto e fare tappa all’Osteria senz’Oste!
SCHEDA
ACCESSO: dal parcheggio di Combai che trovate all’inizio del paese sulla sinistra se provenite da Miane e alla fine del paese a destra se provenite da Valdobbiadene. Lasciata l’auto salite per Via Trieste fino a raggiungere il sentiero 1024 verso Colmellere.
DIFFICOLTA’: (T) facile.
DISLIVELLO: 260 m circa.
LUNGHEZZA: 5 km circa.
TEMPO DI PERCORRENZA: ore 2.00 circa comprese le soste.
PERIODO DELL’ANNO: passeggiata adatta a tutte le stagioni. Da evitare nelle giornate estive più calde e afose.
PUNTI DI APPOGGIO E RISTORO DOG FRIENDLY: nessuno lungo il percorso. In zona trovate l’Osteria senz’Oste.
PILLOLA CINOFILA:
Cosa bisogna portare con sé nello zaino durante una escursione in montagna con il cane? Innanzi tutto bisogna valutare la stagione, la temperatura e la lunghezza dell'itinerario. In estate sarà necessario portare almeno un litro d'acqua a testa, nelle stagioni più fredde potrebbe essere sufficiente mezzo litro per il cane e una borraccia da 750 ml per noi. Come ho già detto, molto dipende anche dalla lunghezza dell'escursione e, inoltre, se si prevede o meno di trovare corsi d'acqua lungo il percorso o malghe/ristori a cui appoggiarsi. Oltre all'acqua, meglio avere sempre degli snack energetici per recuperare le energie bruciate. Anche la scelta della ciotola ha la sua importanza, deve pesare poco e occupare poco spazio, consiglio quindi di acquistarne una pieghevole, magari in silicone. Io ne ho una a soffietto sempre attaccata allo zaino con un moschettone. Non dimenticate di portare con voi un guinzaglio di almeno 3 metri da usare all'occorrenza e di far indossare al cane la pettorina con la medaglietta identificativa con il vostro numero di cellulare. Irrinunciabile per un escursionista attento è il guscio, ovvero una giacca leggera e impermeabile che ripara da pioggia e vento in tutte le stagioni. Il tempo in montagna cambia rapidamente! Un'altra cosa che porto sempre con me è un basilare kit di pronto soccorso, ovvero disinfettante, cerotti, garza, ecc. e una coperta double face termica che protegge dal freddo e dal caldo. Trovate ogni tipologia di kit pronti in negozi per lo sport come Decathlon. Per chi vuol essere pronto a tutto, consiglio vivamente il coltellino svizzero. Mi è venuto in soccorso per le cose più disparate e in diverse occasioni! Ultima, ma non certo per importanza, la carta topografica! Soprattutto se non si conosce bene il percorso! Non avventuratevi mai senza!
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