Sono rimasta conquistata dal silenzio e dalla quiete della Val Belluna. Il suo è un fascino antico, tipico di quei posti in cui il turismo di massa non ha messo in atto la sua barbara invasione e puoi ancora camminare nel silenzio quasi assoluto, incontrando solo poche anime lungo il sentiero. Amo i posti così. Dove puoi fermarti alla prima trattoria che incontri lungo il cammino, trovare posto e mangiare bene.
Questa passeggiata ad anello inizia poco sopra Colderù (frazione di Lentiai BL), per l’esattezza dall’incrocio con la chiesetta di San Gervasio, nei pressi della quale si può lasciare la macchina.
Dall’incrocio sotto la bella chiesetta, si deve seguire la stradina asfaltata che, pianeggiante, prosegue proprio di fronte alla chiesa (direzione nord) e che riporta le indicazioni per Pian di Coltura.
Si segue l’asfaltata senza l’ansia di incrociare auto (ne passano davvero poche, anche nel fine settimana) fino ad intravedere un sentiero che, in prossimità delle case Frontal, sale a sinistra delimitato da muretti a secco. Anche qui le indicazioni non mancano.
Il panorama regala già delle belle sorprese. Soprattutto se il clima è vagamente uggioso come lo abbiamo trovato noi nel giorno del sopralluogo, tutto viene avvolto da una patina malinconica che ben si sposa con i paesaggi della Val Belluna.
Si deve continuare seguendo il bellissimo sentiero nel bosco.
Il sentiero prosegue fino a giungere ad una abitazione recentemente restaurata. La casa è posta su una radura dalla quale si possono ammirare le Dolomiti Bellunesi.
Da qui si prosegue ancora salendo (il dislivello è costante, ma mai troppo faticoso) e non manca molto a raggiungere il più volte segnalato Pian di Coltura. Lo riconoscerete perché si presenta come un’ampia radura alla cui sinistra si trova una Casa Parrocchiale. Sono ben evidenti sul terreno le tracce lasciate dai cinghiali.
Proseguendo lungo la traccia principale si perviene in breve alla strada statale. Prestate attenzione se avete i cani liberi. La statale va seguita verso l’alto per circa un km, ovvero fino ad un ampio tornante con panchine e piccolo parcheggio sulla destra. Proprio a questa altezza parte davanti a voi, e alla sinistra della strada, un sentiero cementato che conduce ad una prima abitazione.
Esiste anche la possibilità di salire ancora un po’ lungo la strada statale e raggiungere l’Osteria da Baiocco per una pausa pranzo come si deve. Nonostante il cartello “vietato l’ingresso ai cani” posto sulla porta d’entrata, noi siamo stati accolti con Uma senza problemi. Io adoro raggiungere i luoghi di ristoro a piedi! Dopo pranzo, siamo tornati sui nostri passi e abbiamo preso la strada cementata di cui sopra.
Qualche minuto dopo aver intrapreso il sentiero cementato, lo si deve abbandonare in prossimità di una curva a destra. L’anello ora prosegue verso sinistra su strada a fondo naturale.
Si attraversa, come per quasi tutta l’escursione, un ameno bosco di betulle che, ora, ospita in qua e in la diverse deliziose casette.
Passeggiando serenamente lungo questa comoda carrareccia, vi troverete ad incrociare la strada cementata abbandonata prima. Seguitela verso sinistra. A questo punto, la passeggiata è quasi finita, infatti, lasciando andare lo sguardo verso destra sulla bella Val Belluna, scorgerete la chiesetta di San Gervasio e la vostra auto.
Se vi piacciono le passeggiate poco turistiche, sono certa che apprezzerete anche l’escursione sul Monte Tomba!
SCHEDA
ACCESSO: da Lentiai (BL) a Colderù fino alla chiesetta di San Gervasio.
DIFFICOLTA’: (E) facile.
DISLIVELLO: 300 m di dislivello circa.
LUNGHEZZA: 7 km circa.
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 2.00 ore senza soste.
PERIODO DELL’ANNO: percorribile tutto l’anno. In inverno solo in assenza di neve.
PUNTI DI APPOGGIO E RISTORO DOG FRIENDLY: Ristorante Da Baiocco a circa metà escursione.
PILLOLA CINOFILA:
Durante i giorni di quarantena, mi sono ancor più resa conto di quanto sia importante la flessibilità cognitiva, ovvero, che i nostri cani abbiano una mente flessibile. Al periodo di fermo forzato che stiamo vivendo, ci sono soggetti che si adattano più o meno bene, anche in base all'ambiente in cui sono inseriti, ma non solo. Cani con un quotidiano rigido e ripetitivo, fatto di giorni sempre uguali, si adattano ai cambiamenti nello stile di vita con maggior difficoltà, invece, cani che hanno un quotidiano variabile per quantità e qualità di esperienze, hanno meno difficoltà di adattamento. Uma, nel bene o nel male, si è abituata sin da subito ad una vita varia, poco ripetitiva, fatta di giornate più impegnative e giornate più lente, annoiate, sonnolente. Anche nei periodi più routinari, le passeggiate sono sempre diverse, per tipologia e lunghezza. Questo l'ha resa più adattabile alle situazioni e ai cambiamenti . È importantissimo rompere gli schemi. Rompere gli schemi significa essere più flessibili ed essere più flessibili significa essere più adattativi. Alla luce di questo, lavorare sulla flessibilità cognitiva dei nostri cani è di primaria importanza se vogliamo che sappia rispondere ai cambiamenti e alle difficoltà della vita con resilienza.
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