Un anello sul Monte Cimone da Passo San Boldo (TV)

Per chi non conosce il Passo San Boldo sarà una avventura anche solo trovarsi ad affrontare la strada che porta al valico. Anche se può inquietare e sorprendere vista dal basso (è un capolavoro di ingegneria civile risalente ad un’epoca fa), è una esperienza che va fatta almeno una volta nella vita. Inoltre, sembra peggio di quel che è, basta prenderla con calma e godersela.

Una volta arrivati si può decidere di affrontare l’anello partendo dal Passo, oppure risparmiarsi un po’ di noiosa salita percorrendo in auto un centinaio di metri di dislivello sulla strada asfaltata che sale a gomito sulla destra appena arrivati al Passo (poco oltre l’Osteria La Muda). Che siate a piedi o in auto vi troverete a raggiungere un piccolo parcheggio in prossimità di alcune case in pietra (C.re Monvecchio) in parte diroccate e invase dai rampicanti. Ci sono possibilità di parcheggio anche prima lungo la strada. ATTENZIONE perché la strada è piuttosto stretta e in caso di incrocio con un’altra auto potrebbero servire alcune manovre.

Il parcheggio lungo il sentiero 990 per il Monte Cimone

Dalle C.re Monvecchio si prosegue fino ad incontrare, in breve, un primo bivio al quale si deve andare a sinistra seguendo le indicazioni per il Monte Cimone. A questo punto si cammina in salita per qualche tornante fino ad incontrare, in prossimità di una casa, un sentierino che si stacca dalla strada sterrata e si inoltra nel bosco.

Sentierino 990 per la cima del Monte Cimone

Si sale nel fitto del bosco fino a quando la vegetazione inizia a farsi più rada, la vista si apre e si cammina su uno stretto sentiero di cresta che prelude alla cima.

La vista salendo sul Monte Cimone

Si passa accanto ai resti di una casera prima di trovarsi di fronte ad un bivio. Girate a sinistra per conquistare, in breve, la cima erbosa del Monte Cimone.

Salendo verso la cima del Monte Cimone

La cima, spesso ventosa, non ci ha permesso di fare la pausa panoramica che desideravamo, così, anche se stanchi e affamati, abbiamo deciso di raggiungere subito il Bivacco Col dei Gai. Non l’avevo mai visto, ma dalle foto mi sembrava molto carino e perfetto per fare una pausa e gustarci il nostro panino al formaggio, rigorosamente di malga.

Così, dopo aver contemplato il panorama e recuperato un po’ di fiato, abbiamo preso la traccia che scende verso destra abbandonando la cresta.

Verso il Bivacco Col dei Gai

Alla fine del prato si incontra una casa, oltre la quale è necessario proseguire verso sinistra per poter raggiungere il Bivacco.

Bivacco Col dei Gai

Con nostra piacevole sorpresa, davanti al bivacco abbiamo trovato numerosi tavoli con panche, oltre ad una vista perfetta. Il posto ideale per gustarsi la meritata pausa pranzo. Ce la siamo presa comoda, fretta di rientrare non ne avevamo.

Dopo esserci riposati e rifocillati, abbiamo ripreso il cammino seguendo il sentiero principale che si allontana verso destra guardando la facciata del Bivacco Col dei Gai. Il largo sentiero porta ad un bivio al quale si deve ignorare la strada che curva a destra per prendere, invece, il sentierino che prosegue dritto.

Dal bivacco Col dei Gai verso la conclusione dell’anello

Dopo aver attraversato un bosco si raggiungono le C.re Checconi. Da lì è necessario proseguire compiendo una curva a gomito verso sinistra e seguire il largo sentiero fino ad innestarsi alla sterrata percorsa all’andata, ovvero il sentiero 990.

Verso la fine dell’itinerario

Tanta varietà lungo questo anello, vero? Se la zona vi piace o volete ripetere l’ebrezza di salire sul Passo San Boldo, potete fare la passeggiata ad anello per il Bivacco ai Loff. Evitate però se soffrite di vertigini! L’escursione non è difficile, ma a tratti un po’ esposta e super panoramica!

Una volta ridiscesi al Passo, che siate a piedi o in auto, fermatevi per uno spuntino all’osteria più antica del Veneto, La Muda. Una vera chicca.

SCHEDA

DIFFICOLTA’: (E) medio.

DISLIVELLO: 500 m. circa.

LUNGHEZZA: 9 km circa.

TEMPO DI PERCORRENZA: 2 ore e 30 circa escluse le soste. 4/ 5 ore circa, soste incluse.

PERIODO DELL’ANNO: adatta a tutte le stagioni. Come sempre, attenzione alle giornate estive più calde e afose.

PUNTI DI APPOGGIO E RISTORO DOG FRIENDLY: Osteria La Muda al Passo San Boldo.

PILLOLA CINOFILA: dare per scontato che il nostro cane sappia attraversare senza problemi qualsiasi tipo di superficie o di barriera architettonica (grate, ponti, ecc.) è un errore. Potrebbe, infatti, manifestare incertezza o, addirittura, paura, fino a pietrificarsi e rifiutarsi di proseguire. È, dunque, importante non dar nulla per scontato e saper affrontare le eventuali difficoltà con gli strumenti adeguati. Un modo efficace per aiutare il cane a superare questo tipo di scogli è proprio la Mobility Dog. Si tratta di una disciplina che arricchisce le abilità e le competenze del cane, oltre che la comunicazione tra cane e proprietario. Affrontare e risolvere insieme ostacoli di diverso tipo e di diversa difficoltà ha anche altri effetti, come l'aumento dell'autostima e della capacità di concentrazione nel cane, nonché dell'intesa all'interno del binomio cane-proprietario. Negli anni ho visto molti cani uscire dal guscio grazie (anche) a questa disciplina, infatti, l'ho trovata più volte utile per aiutare cani insicuri e, talora, paurosi.

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