A livello paesaggistico il Monte Cesen regala sempre grandi soddisfazioni. I panorami che offre sono davvero grandiosi, nonostante le modeste altezze e la semplicità delle sue passeggiate, che le rendono adatte a tutti. Anche il Sentiero dell’Acquedotto e delle Prese non fa eccezione.
Si parte dal piazzale di Pianezze TV, poco sopra il paese di Valdobbiadene. Parcheggiata l’auto, noterete un piccolo parco giochi. Da lì, segnato con un cartello marrone, ha inizio il Sentiero dell’Acquedotto e delle Prese. Dopo aver attraversato verso il basso il piccolo parco giochi, si atterra su una larga forestale che vi accompagnerà in mezzo a delle bellissime proprietà immerse nel verde. Continuate a seguire i cartelli senza prendere altre diramazioni.
Ad un certo punto le abitazioni lasciano il posto ai prati e alle prime vedute panoramiche.
Proprio a questo punto dovete stare attenti a non sbagliare. Appena usciti sul prato, un sentiero erboso scende a gomito verso sinistra. Lo dovete seguire fino ad imboccare, appena più sotto, un sentiero lastricato che vi accompagnerà all’interno di un tunnel naturale di faggi e vecchi muretti a secco.
Un tratto davvero suggestivo, se non fosse che le pietre lisce dell’antico sentiero risultano scivolose quanto delle lastre di ghiaccio sotto le foglie secche! Prestate attenzione.
Dovete seguire il bel sentiero (ora denominato sentiero CAI 1009) fino a sbucare su strada cementata in apertissima posizione assolata e panoramicissima. Siete vicini all’agriturismo Balcon, purtroppo chiuso in autunno e inverno. Dovete proseguire verso l’altro, sfruttando tutti i tagli indicati per evitare di seguire noiosamente la strada.
Terminati i brevi tagli, dovete salire per l’erto e dritto sentiero erboso (1012) che vi porterà al limitare di un bosco, nel quale vi addentrerete proseguendo ancora in salita fino ad incrociare la strada statale che sale a Malga Mariech.
Prestate attenzione alla strada e ignoratela. Proseguite su per il bosco ancora per qualche minuto. Dopo un ultimo incrocio con la strada, pochi passi ancora verso l’alto e sarete alla croce e ad un meraviglioso punto panoramico da cui si vede persino la laguna e Venezia nei giorni più tersi.
Potete accomodarvi sulle panche con tavolo o sdraiarvi sul prato e godervi il sole e la vista impressionate che si gode da qui. Alla fine del percorso non mancano più di quaranta minuti circa.
Dopo un po’ di meritato relax, si può ripartire, questa volta in discesa e seguendo il sentierino erboso (sentiero del Giglio) che punta verso la strada sottostante e in direzione di Pianezze.
Il sentiero incrocia un paio di volte la strada e scende a tratti nel bosco fino ad un rudere, oltre il quale c’è un’ampia area prativa.
Qui proseguite dritti su sentiero erboso, ignorando l’indicazione di destra (vanno bene entrambe le tracce). In breve sarete di nuovo in mezzo all’agglomerato di case incontrato all’inizio e, successivamente, nei pressi del Parco Avventura e alle spalle del Ristorante Stella Alpina.
La passeggiata è finita! Un incanto questo itinerario, vero? Non è l’unica passeggiata che potete fare su questo Massiccio. Ecco un’altra proposta dal blog: Dal Rifugio Posa Puner verso Casera Salvedella Nuova, Malga Mont e Monte Crep.
Se avete voglia di uno spuntino, potete fermarvi al Ristorante Stella Alpina. Le torte sono davvero buone e fatte in casa!
Poco tempo fa ho guidato un dog trekking lungo il Sentiero dell’Acquedotto e delle Prese e le immagini sono strepitose! Volete vederle? Ecco qui: Dog Trek – Passeggiata dell’Acquedotto e delle Prese.
SCHEDA
ACCESSO: dal centro di Valdobbiadene si sale seguendo le indicazioni per il Monte Cesen e per Pianezze.
DIFFICOLTA’: (E) medio.
DISLIVELLO: 350 m circa.
LUNGHEZZA: 8 km circa.
TEMPO DI PERCORRENZA: 3 ore circa.
PERIODO DELL’ANNO: passeggiata adatta a tutte le stagioni. Splendida in primavera e autunno. Da evitare in presenza di neve.
PUNTI DI APPOGGIO E RISTORO DOG FRIENDLY: Ristorante Stella Alpina sul Piazzale di Pianezze TV.
PILLOLA CINOFILA: la relazione può realizzarsi nella sua pienezza solo se si lascia emergere in modo completo il cane. Egli non deve essere lo specchio delle nostre aspettative, ma essere accettato per quello che è, sia sotto il profilo etologico che caratteriale. Questo non significa assecondare tutte le sue manifestazioni, ma indirizzarle, senza negare le sue attitudini.
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