La passeggiata lungo la val Trippera inizia da Piazza Giovanni XIII a San Pietro di Feletto (TV). Si può lasciare l’auto nel comodo parcheggio della chiesa, proprio di fronte ad un ampio parco, dove i cani potranno fare una prima sgambata dopo il viaggio.
L’itinerario inizia dall’altro lato della strada rispetto alla chiesa e, inizialmente, passa tra alcune abitazioni. Il numero del sentiero da seguire è il 19 e i colori della cartellonistica sono bianco-verde. Pochi passi e il panorama si apre. A questo punto si può avere l’erronea sensazione di dover seguire la strada cementata che scende dritta, invece bisogna seguire la strada che curva a sinistra e che poi scende tra i prati e i filari.
Seguendo sempre il sentiero numero 19 della Val Trippera, si arriva ad una strada sterrata che va seguita verso destra, ovvero mantenendo la traiettoria che porta verso il basso. Si passa accanto a due abitazioni prima di lasciarsi alle spalle prati e vigne e addentrarsi in un ambiente completamente diverso. Seguendo le indicazioni che invitano a procedere verso sinistra, si entra nel cuore del piccolo e affascinante canyon della Val Trippera.
In questo ambiente umido e ombreggiato, ricco d’acqua, i cani saranno più felici che mai. Uma addirittura morde l’acqua e non contiene la voglia di correre.
Rimarrete affascinati da questo luogo in cui appare chiaro come il lento lavorio dell’acqua abbia modificato l’ambiente rendendolo il gioiello che è adesso.
Ci sono due opzioni per attraversare il canyon: restare sul lato sinistro del corso d’acqua o fare un piccolo guado per andare sul lato destro. Io consiglio la seconda opzione, perché si tratta del tratto più soleggiato e meno fangoso. Sarebbe meglio, in ogni caso, evitare questo percorso dopo abbondanti piogge.
Un ultimo ponticello conduce fuori dal canyon e su una soleggiata radura a pochi passi dal rudere del Molino Crevada.
Il rudere va aggirato seguendo il sentiero con indicazioni bianco-rosse che scende a sinistra e conduce ad un divertente, ultimo guado.
Affrontato il guado si entra in un tunnel naturale che passa proprio in mezzo ad una proprietà in cui appare subito chiaro (per usare un eufemismo) che chi ci vive non è contento che il sentiero passi proprio per di là. In ogni caso, basta essere rispettosi e seguire il sentiero segnato. Ovviamente, questa dovrebbe essere una regola valida sempre e comunque.
Al termine del sentiero si finisce su una strada sterrata che va seguita verso sinistra (a destra c’è il cancello di una abitazione). Si intuisce che ci si sta avvicinando ad un centro abitato. Non manca la segnaletica bianco-verde del sentiero numero 19, che continua ad essere il nostro punto di riferimento. La strada da sterrata diviene asfalta e, in breve, conduce a Borgo Agnese.
Giunti alla chiesetta di Borgo Agnese, si deve attraversare il piccolo abitato seguendo sempre la segnaletica e, attraversata una corte, passare sotto un arco. Passato il piccolo arco, si segue la strada sterrata verso destra fino a raggiungere la strada statale. Prestando molta attenzione, bisogna attraversare la strada e proseguire dritti per via Salera. Se inizialmente si procede su marciapiede, poi si deve percorrere la strada stando sul bordo erboso fino ad incrociare, sulla sinistra (indicazioni), la via che conduce al secondo borgo, quello di Castagnè. Si deve attraversare anche questo borgo e seguire la strada sterrata che conduce in mezzo ai campi. Qui il panorama e gli ambienti si aprono nuovamente.
Qui Uma può, finalmente, farsi nuovamente una corsa e spaziare libera. La traccia in alcuni momenti si confonde, ma se si aguzza la vista il solito cartello bianco-verde riportante il numero 19 indica la via da seguire. Presto i campi lasciano spazio ad un’altra strada sterrata e ad alcune abitazioni, ognuna delle quali ha un cane che ci ricorda che stiamo lambendo la sua proprietà.
Una volta finiti i campi e intrapresa la strada sterrata, sapremo di essere quasi giunti al termine di questa passeggiata ad anello. La sterrata, infatti, conduce nuovamente alla statale che questa volta va seguita verso destra fino a raggiungere, in una decina di minuti, la chiesa di San Pietro di Feletto e il parcheggio.
Se amate questo genere di percorsi, vi consiglio di non perdere quello che passa per le Cascate del Silan.
ACCESSO: dal parcheggio della chiesa di San Pietro di Feletto (TV).
DIFFICOLTA’: (T) facile.
DISLIVELLO: 300 m circa.
LUNGHEZZA: 7,5 km circa.
TEMPO DI PERCORRENZA: ore 2.30 circa.
PERIODO DELL’ANNO: passeggiata adatta a tutte le stagioni. Bellissima in primavera per la vegetazione lussureggiante o in autunno con il foliage. Evitare questo percorso dopo abbondanti piogge.
PUNTI DI APPOGGIO E RISTORO DOG FRIENDLY: nessuno lungo il percorso.
PILLOLA CINOFILA:
Il semplice "stare" è sottovalutato, mentre si esalta il "fare". Poi c'è chi non fa ne questo ne quello, ma questa è un'altra storia. Chi è sempre alla affannosa ricerca di spunti per "far fare attività al cane" pensando, così, di creare una relazione solida, ha tradito il punto fondamentale di una relazione che è quello di osservarsi per conoscersi, creare intimità, entrare in empatia. Non tutti i proprietari che trascorrono tanto tempo con i propri cani conoscono i loro cani. E sicuramente non si può dire il contrario, perché il cane sì che è un attento osservatore.
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